mercoledì 27 giugno 2007

w mumken blog

ehm... che dire... è emozionante qsto blog, per me, quasi surreale. non faccio in tempo a scivolare(quasi letteralmente!) per le scale dell'alloggio di Viola che tornata a casa mi ritrovo fra le mail la proposta di partecipare a mumken blog?!? ( tradotto in romano: che dite ja famo a fa sto blog?).beh sto ancora ridendo, il nome è geniale! e giustamente un po' sarcastico(per chi nn
lo sapesse stiamo faticosam cercando, in qsta torrida estate, minacciata dal global warming, di combinare qlcs con il minimo dispendio di energie, perciò niente mostre dal titolo mumken sura? un po faticose da preparare con lo scotch, le misure, i ritagli, i riquadri, i coltelli, i pilastri, i pilastrini, etc. etc. ebbene no, va fatto in inverno dico io, magari sotto natale, quando si è abituati ad attaccare addirittura le palle all'alberello! che poi dove c***o stavano sti abeti in Palestina qnd è nato Gesù nn si sa, attacchiamole alle palme allora ste benedette palle! anzi agli ulivi, molto meglio... cmq dicevo: abbiamo tentato di tirare su una mostra con le foto scattate durante i nostri diversi soggiorni in siria ma la cosa per diversi motivi nn è nata e così per rifarci abbiamo pensato ad un bel mumken blog, che nn è un blog normale, no, no, è un frullato o meglio sarà un bel frullato di quelli siriani( moz wa halib!), uno spazio dove sfogare tutto il nostro pessottimismo! una sorta di periplo virtuale! spero di aver citato quasi tutti, ma forse manca laura i cui nomi per la nostra associaz (mai nata pure quella, anzi gemella siamese della mostra!)sono irripetibili!ahahah! e allora concludo, interpretando credo il pensiero di chiunque si sia letto qsta delirante e incoerente esposizione,dicendo: "e sti cazzi nun ce li metti?!"

4 commenti:

rafiqqq ha detto...

grande fra' m'hai fatto spiscià!!
ma perchè in questo blog io mi chiamo mashreb??'
sto a rosica'
non lo posso cambia'

camilla ha detto...

altro che sti cazzi, direi che la nostra nur in tre parole ci ha donato il manifesto programmatico dell'associazione ... io invece vi dono un quadretto che nella sua maremmanità è molto mediterraneo, direi mediterraneo ancestrale.
Me ne stavo stamane di buon mattino a faticare in mezzo all'uliveto, fazzoletto in testa borraccia a tracolla menando colpi di vanga a destra e a manca per sradicare quei rametti d'ulivo ribelli che crescono ai piedi della pianta e che creerebbero non pochi problemi al momento della raccolta dei frutti ... poco più in là il pastorello Romano (che non è romano ma maremmano) mungeva, sotto una tettoia di legno in mezzo a un campicello, le sue duecento pecore ... quella voce sensuale cavernosa che urlava ah uh ... pasa là (tipica frase del pastore che indica alla pecora appena munta la strada per spostarsi e far largo alla candidata successiva)mi faceva scorrere un brivido lento lungo la schiena. E così tra un rametto estirpato e una tetta ovina strizzata un'energia ancestrale iniziava a fluttuare nell'aria ... sospesa tra mosche, tafani, moscerini, cavalette. Sguardi furtivi sotto un sole che si fa' cocente ... le gote di entrambi sempre più rosse, la sua voce che si fa tremolante, le pecore che non ubbidiscono più, io che già vagheggio un tuffo appassionato e animale sulla paglia appena falciata ... ed ecco che il pastorello romano caccia un urlo bestiale, le pecore partono al trotto tututum tututum giù per la greppa, frenata collettiva, qualche tamponamento e sono di nuovo tutte con la testa piegata a brucolare. rischio di darmi la zappa sui piedi, mi volto, lui si avvicina ... camicia sbracciata, braccia pelose unico sopracciglio superfolto, mi fa, dice: "No ... dico, ciao ... dico certo che è duro ... dico ... il lavoro dico nell'uliveto dico" e io dico : " sì beh, poi sotto sto sole cocente, però mi sa che il lavoro ovino è più duro" e il pastorello Romano " ma dico ... può darsi ... dico, ma ce so abituato, da quando c'ho settanni .. dico .. che mungo... dico" ... e si va avanti così finchè lui non resiste più alle mie trecce che si sciolgono ad ogni suo sguardo ... si fa vicino vicino, mi acchiappa per la vita, mi arrotola intorno al suo possente collo come ogni buon pastore da presepe fa con il suo agnellino ... io docile mi faccio trasportare fino al famoso giaciglio di paglia ... il resto è storia!
Dalla vostra inviata in questa maremma maiala che è un pò siria palestina marocco turchia ... mediterraneo!!!
p.s.: la storia è tutta vera tranne il finale che è solo nei miei sogni

rafiqqq ha detto...

camilla stupendo il racconto arcadico erotico!! ma perchè l'hai pubblicato fra i commenti e non come post vero e proprio???

Malih ha detto...

Bravi ragazzi e complimenti per il blog.