

posto una poesia di Ahmad Fu'ad Negmi, un poeta egiziano. Un simpatico ottantenne che scrive poesie in dialetto egiziano..uno sfegatato amante dell' Egitto, la terra bruna, la splendida ragazza che tutti chiamano 'madre del mondo'.
io, nostalgica della terra bruna, ve la lascio immaginare attrverso le parole di Negmi
Preceda le nostre parole un saluto che vaga su quelli che ascoltano
insieme a noi.
Un passero piccino cinguetta parole in rima e sensate
di una terra bruna
di una luna
di una sponda, di un fiume e faluche
di compagni di un percorso difficile
di un’immagine di folla e cortei
negli occhi di una ragazza splendida
ed è questa la parola e ciò che s’intende
Egitto, madre, Bahiyya
con scialle e ghalabiyya
il tempo si è invecchiato
mentre tu sei ancora giovane
lui scorre
e tu vieni,
vieni sopra le difficoltà camminando
su di te son passate una e cento notti
e la tua sopportazione è sempre la stessa,
il tuo sorriso
sempre lo stesso
ridi al mattino e spunta.
Dopo la notte e il tramonto
sorge il sole e ti trova
meravigliosa e giovanotta
oh Bahiyya.
Le notti sono isole ed isole
con l’alta marea scompaiono
l’alba come una torcia che s’innalza
mai l’onda le copre
sulla riva sono apparse città
che hanno sempre il sole.
Metti le tue mani nelle nostre
per aiutarci
non importa quanto sia forte l’onda
con la forza di volontà, una volta, insieme
con l’insistenza la supereremo.
Egitto, madre, barca,
non importa quanto sia infuriato il mare
i tuoi contadini sono i tuoi navigatori
gridano al vento, e lui si quieta.
Quello al timone è un artigiano (professionista)
quello ai remi uno forte
e quello sull’albero della nave è colui capace di scorgere
ciò che è stato e che verrà
due nodi, e il terzo è il numero perfetto!
Cavalca l’onda infuriata
Giungi a terra ferma
meravigliosa ragazza, oh Bahiyya.
Tornino le parole al saluto
che vaga tra la compagnia qua e là,
un passero bagnato d’henne
che canta momenti di gioia
e di nuovo
getta canzoni che fanno da semi
che baciano la terra che diventa hennata
che si rallegra, s’espande e girovaga
e poi ricomincia a cantare.
Chi ha costruito l’Egitto era in principio
un pasticcere.
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